Lite stradale: una ricostruzione ancora con punti oscuri. La Procura cerca testimoni VIDEO

TERAMO – Si è svolto questa mattina, in carcere, l’interrogatorio di garanzia per Dante Di Silvestre, il caldaista di 60 anni arrestato martedì pomeriggio per l’omicidio, a Giulianova, del tecnico informatico Paolo Cialini. Davanti al gip Domenico Canosa l’uomo, assistito dall’avvocato Gennaro Lettieri, ha risposto alle domande, smentendo che ci sia stato un inseguimento e raccontando la sua verità. La decisione del gip sulla convalida dell’arresto è attesa per oggi pomeriggio.

Questa mattina, intanto, sulla vicenda è intervenuto in conferenza stampa il procuratore Antonio Guerriero che, alla presenza del pm Irene Scordamaglia, titolare dl fascicolo, è tornato ad invitare i cittadini a collaborare. Al momento, infatti, gli investigatori avrebbero in mano solo la rstimonianza della figlia, di cinque anni e mezzo, della
vittima. «Ad uccidere la vittima è stata una coltellata che gli ha spaccato il cuore – ha confermato il procuratore, parlando anche di una seconda leggera coltellata – e le indagini proseguono per chiarire se altre persone siano state presenti sulla scena del crimine».

Ipotesi, questa, allo stato non suffragata da alcun riscontro. All’uomo, la cui versione non convince gli inquirenti, viene contestata oltre al l’aggravante dei futili motivi anche la detenzione abusiva d’arma. La tragedia si è consumata martedì pomeriggio per un diverbio stradale, con la vittima che avrebbe aggredito l’omicida con un pugno e due calci. A quel punto Di Silvestre avrebbe sferrato il fendente che ha ucciso Cialini.

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